Forse non saremo mai in grado di entrare in contatto diretto con gli extraterrestri

In quanto nerd, sono un appassionato di fantascienza. Deliziato da Star Trek, Star Wars, Battlestar Galactica ma anche serie minoritarie rispetto al mainstream come Firefly, con l’epilogo finale nel film Serenity, che ho avuto la fortuna di gustarmi direttamente al cinema 🤩 Non sono un fan di livello avanzato, non mi vesto da trekkie, non partecipo alle manifestazioni fantascientifiche, però seguo il filone e cerco di guardare tutti i film e serie TV del genere.

Secondo me, altre forme di vita, gli extraterrestri, da qualche parte nell’universo, esistono!

Se fossimo soli l’immensità sarebbe davvero uno spreco.

— Isaac Asimov

L’equazione di Drake ci viene in aiuto: tenendo conto del numero di stelle nell’universo (da noi osservabile), tenendo conto del numero di pianeti abitabili, tenendo conto di tutta una serie di altri parametri, l’esistenza di civiltà aliene è altamente probabile. C’è poi il paradosso di Fermi, in antitesi con Drake, che solleva questioni altrettanto interessanti, ma come recita lo slogan del famoso film: (io) “voglio crederci“. Effettivamente considerando l’elevatissimo numero di stelle, e quindi di pianeti orbitanti, i luoghi simili alla terra che possono avere le caratteristiche ideali per ospitare la vita, sono in quantità sterminata; la probabilità che gli omini verdi si siano sviluppati in qualche angolo remoto dell’universo è quindi considerevole. In astronomia e astrofisica diversi fenomeni del cosmo vengono spiegati per analogia … ragione per cui i buchi neri sono stati il grattacapo degli scienziati negli ultimi decenni. Questi “calcoli” sul numero delle possibili civiltà extraterrestri sono stati elaborati sulla base della vita per come la conosciamo noi esseri umani, in analogia con la nostra esistenza, ma non dobbiamo escludere altre possibilità a noi attualmente ignote, come la vita basata sul silicio ad esempio. Inoltre studi recenti suggeriscono che la zona abitabile possa includere anche pianeti che ruotano attorno a stelle nane bianche, quindi le nostre attuali nozioni sul concetto stesso di forme di vita extraterrestri è ancora nella fase embrionale. Per cui queste probabilità, già alte in partenza, sono destinate esclusivamente ad aumentare col progredire della conoscenza scientifica, anche senza inserire nell’equazione ipotesi (più o meno) fantasiose.

Diamo dunque per scontato che gli alieni esistono, da qualche parte. Non possiamo sapere se sono evoluti, intelligenti, se hanno sviluppato tecnologie avanzate, ma soprattutto: se è possibile superare i limiti delle leggi della fisica! Delle 3 grandezze fisiche fondamentali (spazio, tempo e velocità) sappiamo che la velocità è quella che al momento (col nostro attuale sapere) non è possibile superare, ovvero è cappata alla velocità della luce. Il tempo è infinito (o è iniziato e finirà coll’universo stesso, se preferite), ma non possiamo sapere con certezza se gli alieni esistono in questo momento (cioè nel nostro presente), se sono esistiti in passato (ed oramai estinti), o se nasceranno nel futuro. Lo spazio pare essere l’unica grandezza taroccabile grazie al wormhole, o ponte di Einstein-Rosen, ma anche se è stato ipotizzato dal grande Albert Einstein in persona, potrebbe essere destinato a rimanere pura fantascienza.

Sfortunatamente siamo (tutti) schiacciati dalle leggi della fisica (e dalla 3° dimensione), regnano in ogni angolo sperduto dell’universo, e non sembrano esserci metodi per valicarle. Ipotizziamo una razza aliena progredita a livelli avanzatissimi, quasi delle divinità, che riescono a scovarci in questo preciso istante e si trovano ad una distanza di 1 milione di anni luce dal pianeta terra: non potrebbero farci visita prima che sia trascorso 1 milione di anni 😨 Considerando la velocità con la quale ci stiamo auto-distruggendo noi terrestri, sarebbe già un miracolo se riuscissimo a sopravvivere fino al prossimo secolo! Bisognerebbe anche analizzare l’evento dal punto di vista prettamente filosofico. Dato che il segnale ricevuto OGGI da questi alieni è partito originariamente dalla terra 1 milione di anni fa, quando noi umani eravamo poco più evoluti di una scimmia, chissà se la policy di quella società progredita prevede la possibilità di andare ad incontrare “civiltà” così primitive 🤔

Molto probabilmente non sarà mai possibile entrare in contatto (fisico) diretto con civiltà extraterrestri, in nessuna occasione stringeremo la mano ad ET, ma non tutto è perduto: magari le leggi della fisica possono essere aggirate.

Superare i limiti del tempo è un buon punto di partenza per aumentare le probabilità di scovare gli extraterrestri, e per attuarlo, noi esseri umani possiamo trascendere il nostro corpo biologico ed integrarci nelle macchine, trasferire la nostra coscienza all’interno di un androide o di un super-computer. Questo dovrebbe garantirci una certa longevità futura, rispetto ai nostri organismi basati sul carbonio che hanno una data di scadenza piuttosto breve rispetto alla durata (stimata) dell’universo. Dobbiamo fare comunque i conti con noi stessi, alla nostra tendenza a farci del male, anche la psiche gioca un ruolo fondamentale perchè non è escluso che integrandola negli automi, la coscienza degli esseri umani finisca per impazzire … e tanti cari saluti ai nostri buoni propositi! In letteratura fantascientifica questo tema è stato già esplorato nelle maniere più disparate, ma al di là delle conclusioni teoriche, che si potranno verificare solamente quando la tecnologia necessaria verrà implementata, questa trasmigrazione in ogni caso permetterà di ampliare notevolmente le barriere del nostro tempo. Se personaggi del calibro di Albert Einstein, Leonardo Da Vinci o Stephen Hawking avessero potuto fondere i propri cervelli al fine di pensare, studiare, ragionare, discutere insieme a tempo indeterminato, chissà quali boost (fanta)scientifici avrebbero ideato. Ma anche i viaggi spaziali, benchè limitati dalla velocità della luce, sarebbero per certi versi più tollerabili dal punto di vista prettamente fisico, qualitativamente migliori rispetto al concetto di criogenizzazione, che espande il tempo ma ci mantiene ancorati alle necessità di un corpo “vivente”. Un biologico ha bisogno di risorse naturali (acqua, cibo, aria), di riposare, di guarire, di attività fisica, mentre per un sintetico è sufficiente “alimentarsi” dall’energia fotonica ricavata grazie alle stelle circostanti che attraversa durante il viaggio spaziale, così come avviene (in piccolo) oggi con l’energia solare; ecco magari avrà giusto bisogno di un’oliata agli ingranaggi, o di qualche riparazione, di quando in quando 😅

Superare i limiti dello spazio può risultare impossibile. I wormhole sono una teoria scientifica plausibile ma le quantità di massa (materia) e di energia richieste per attivarli vanno oltre le nostre “umane” possibilità. Anche la stella più grande da noi fin’ora osservata, la stephenson 2-18, potrebbe non avere massa/energia sufficienti ad aprire un wormhole e per noi sperare di manipolare quantità di materia a queste scale di valori, significa convincersi dell’onnipotenza. Non arriveremo a teletrasportare atomi (fisici) da una parte all’altra dell’universo attraversando i wormhole, però forse sarà possibile trasferire informazioni, superando i vincoli della velocità della luce, grazie alla comunicazione superluminale. É un ipotesi ancor lontana dall’essere definita “teoria”, però il 6° senso mi suggerisce sia più attendibile rispetto ai wormhole. Trasferire informazioni (come i bit informatici) può avvenire a livello quantistico, sfruttando il fenomeno dell entanglement, e questo apre una serie di scenari estremamente interessanti per quanto riguarda l’entrare in contatto con civiltà extraterrestri. Al momento ci troviamo ancora nel campo della fantascienza, con qualche sprazzo di teoria scientifica infilata qua e là, ma l’idea di chattare con gli alieni può essere il giusto compromesso fra il toccarli fisicamente e il non incontrarli affatto. Immaginiamo di scoprire un canale di comunicazione basato su correlazione quantistica, una sorta di Internet di livello universale, che consente di far dialogare 2 punti qualsiasi dello spazio istantaneamente, indipendentemente dalla distanza fisica che li separa. Ogni forma di vita intelligente dell’universo, anzi di qualsiasi universo se si crede alla teoria del multi-verso, raggiunto (autonomamente, in isolamento) l’adeguato livello tecnologico che consente di sbloccare questa chat astrale, ha la facoltà di incontrare virtualmente una serie sterminata di cività aliene. In questo stesso istante in cui scrivo, potrebbero esserci letteralmente milioni di civiltà aliene che ci stanno facendo mailbombing, inviandoci costantemente messaggi di benvenuto su questo ipotetico canale di comunicazione quantistico, senza che noi ce ne rendiamo conto … visto che dobbiamo ancora scoprirlo! Chissà se esiste anche una lingua franca universale che permette di far comunicare fra loro questa moltitudine caleidoscopica di razze extraterrestri, magari basata proprio sui concetti più elementari della matematica 😁

In conclusione, bisogna anche tenere in considerazione l’ipotesi più semplice, come insegna il rasoio di Occam: siamo soli nell’universo. Personalmente non voglio credere a questa eventualità, la trovo estremamente triste e desolante, preferisco autoilludermi e continuare a sognare 😉

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *