Continua il mio viaggio alla scoperta dell’innovativissimo Bing Answers, la fusione del motore di ricerca Bing di Microsoft con l’intelligenza artificiale ChatGPT versione 4 (GPT-4) di OpenAI: l’accoppiata vincente che sta scrivendo un nuovo capitolo nella storia dell’informatica e dell’umanità! Dopo alcuni giorni di utilizzo già non posso assolutamente più farne a meno, se fino ad ieri nel linguaggio comune si pronunciavano frasi del tipo “fa’ una ricerca con Google” da domani la nuova frase fatta che entrerà a far parte del glossario collettivo sarà “fa’ una domanda a Bing (Answers)“. Questo nuovissimo ed avanzatissimo strumento consente di trovare informazioni articolate in una manciata di secondi che solo fino a pochi mesi fa avrebbe richiesto intere giornate di ricerche incrociate per ottenerle, anche per più giorni di seguito onde raffinare progressivamente i risultati raggiunti, ammesso si fosse poi riuscito davvero a intercettare una singola fonte sufficientemente attendibile sull’argomento desiderato.
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La scienza che studia gli stati mentali e i processi emotivi, cognitivi, sociali e comportamentali
La paura irrazionale del buio nei bambini
Pensierino della notte. Ieri sera c’è stata una interruzione di elettricità nel mio stabile ed ho dovuto concludere la giornata (quasi) completamente al buio. Non mi sono nemmeno scomodato ad accendere la lucina dello smartphone, per evitare di attirare le zanzare moleste, quindi mi sono mosso tutta la nottata con la flebile luce proveniente dall’esterno.
Mi sono messo a pensare alla paura irrazionale del buio che hanno i bambini e mi sono reso conto che tanto irrazionale poi alla fine non è! In realtà la paura del buio ha una funzione perfettamente spiegabile con la teoria dell’evoluzione di Darwin, enunciata nell’origine della specie. Infatti i bambini umani, così come i cuccioli della maggior parte delle altre specie animali, venivano lasciati soli al buio delle tane mentre i genitori andavano a procacciare il cibo per la famiglia. La paura del buio “irrazionale” serviva a tenere allerta (con ansia, paura e tensione) i piccoli dai possibili predatori che volevano papparseli e che potevano nascondersi nell’oscurità della caverna / tana. Mantenere i piccoli costantemente vigili serve, biologicamente quindi, a preservare la loro vita. Ovviamente nella società moderna questi pericoli sono ormai praticamente spariti ma la nostra evoluzione non si è ancora adattata al cambiamento ambientale conquistato dalla razza umana.
Ho provato a cercare conferme della mia ipotesi e non ho trovato nulla di rilevante se non questo articolo che considero molto interessante e ricco di spunti, ne cito una parte:
Questa paura è insita nella natura umana, nella consapevolezza ancestrale che il buio rappresenta qualcosa di sconosciuto, di cui aver paura. Pensiamo agli uomini prima della scoperta del fuoco, prede di belve notturne che a volte non vedevano neanche. Oggi la situazione è cambiata, tuttavia permangono in noi delle sensazioni legate alla memoria dell’umanità che ci portano a sviluppare timori e sentimenti che non sempre riusciamo a gestire.
— “I bambini e la paura del buio” (fonte)
É un’idea che in ogni caso non giudico esaustiva ed esclusiva, sicuramente ci sono tanti altri fattori da tenere in considerazione, anche perchè l’evoluzione è tutt’altro che semplice da studiare, procede a tentativi nel corso dei millenni, quindi bisogna sempre mantenere aperto il ventaglio delle possibilità 😉👍