La paura irrazionale del buio nei bambini

Pensierino della notte. Ieri sera c’è stata una interruzione di elettricità nel mio stabile ed ho dovuto concludere la giornata (quasi) completamente al buio. Non mi sono nemmeno scomodato ad accendere la lucina dello smartphone, per evitare di attirare le zanzare moleste, quindi mi sono mosso tutta la nottata con la flebile luce proveniente dall’esterno.

Mi sono messo a pensare alla paura irrazionale del buio che hanno i bambini e mi sono reso conto che tanto irrazionale poi alla fine non è! In realtà la paura del buio ha una funzione perfettamente spiegabile con la teoria dell’evoluzione di Darwin, enunciata nell’origine della specie. Infatti i bambini umani, così come i cuccioli della maggior parte delle altre specie animali, venivano lasciati soli al buio delle tane mentre i genitori andavano a procacciare il cibo per la famiglia. La paura del buio “irrazionale” serviva a tenere allerta (con ansia, paura e tensione) i piccoli dai possibili predatori che volevano papparseli e che potevano nascondersi nell’oscurità della caverna / tana. Mantenere i piccoli costantemente vigili serve, biologicamente quindi, a preservare la loro vita. Ovviamente nella società moderna questi pericoli sono ormai praticamente spariti ma la nostra evoluzione non si è ancora adattata al cambiamento ambientale conquistato dalla razza umana.

Ho provato a cercare conferme della mia ipotesi e non ho trovato nulla di rilevante se non questo articolo che considero molto interessante e ricco di spunti, ne cito una parte:

Questa paura è insita nella natura umana, nella consapevolezza ancestrale che il buio rappresenta qualcosa di sconosciuto, di cui aver paura. Pensiamo agli uomini prima della scoperta del fuoco, prede di belve notturne che a volte non vedevano neanche. Oggi la situazione è cambiata, tuttavia permangono in noi delle sensazioni legate alla memoria dell’umanità che ci portano a sviluppare timori e sentimenti che non sempre riusciamo a gestire.

— “I bambini e la paura del buio” (fonte)

É un’idea che in ogni caso non giudico esaustiva ed esclusiva, sicuramente ci sono tanti altri fattori da tenere in considerazione, anche perchè l’evoluzione è tutt’altro che semplice da studiare, procede a tentativi nel corso dei millenni, quindi bisogna sempre mantenere aperto il ventaglio delle possibilità 😉👍

CSS è fantastiglioso!

OK, OK, dovevo fare una cosa semplicissima con CSS: posizionare 2 elementi dietro l’altro in orizzontale e centrarli verticalmente. Facile direte voi … LA MINCHIA rispondo io!

vertical-align: Ironia sul web
vertical-align: Ironia sul web

Da buon neofita di CSS, come prima soluzione ho usato il comando vertical-align con valore middle, ovviamente il browser m’ha risposto picche (è s’è fatto pure ‘na risata). Come si può vedere dall’immagine allegata sulla destra, su questo argomento alcune persone particolarmente goliardiche hanno scatenato la loro ironia e ci si sono divertite alla grande 🙂 Ho iniziato a cercare, a ricercare e a ricercare ancora su Internet una possibile soluzione e dopo circa 37-38 ore di navigazione ininterrotta mi è venuto il dubbio che fosse un problema piuttosto comune. Può sembrare strano ma è esattamente così: questo è uno scoglio su cui ci si scontrano inizialmente praticamente tutti gli sviluppatori. Alla fine ho trovato questa pagina che spiega un paio di barbatrucchi semplici semplici, ma è frustrante constatare come l’HTML, dopo oltre 20 anni di onorato servizio, risulti ancora così “arretrato”.

A quanto pare i browser più recenti hanno risolto questi problemi di allineamento e orientamento usando il nuovo parametro FlexBox, che sarà la prossima funzionalità che andrò a studiare non appena mi riprendo da questo trip.