Ho finalmente avuto modo di provare il nuovissimo motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale di ChatGPT (versione GPT-4), la chatbot implementata all’interno di Bing ed integrata nativamente nel browser Edge, che un paio di mesi fa è stata resa disponibile da parte di Microsoft a tutti gli utenti (con account abilitato) senza necessità di abbonamenti a pagamento. Ovviamente l’azienda di Redmond, che in passato veniva guidata dal rimpianto signor Cancelli, non intende fare un’opera di bene all’umanità, o contribuire alla pace nel mondo, ma tenta di rubare lo scettro del potere a Google e, frattanto, migliorare il deep learning del motore interno grazie alla partecipazione gratuita (e inconsapevole) di milioni di usufruitori da tutto il mondo. A noi futuri consumatori ci hanno fornito per ora il giochino gratis, però intanto che ci divertiamo, gli generiamo engagement e machine learning! Vabbè dai, io ci sto, a me va benissimo così 😅
L’aspetto potentissimo della macchina “intelligente” ideata da OpenAI, rimane quello di poter sfruttare il linguaggio naturale anche per definire codice informatico o formule matematiche, è il grandissimo balzo in avanti che a mio modesto parere da solo giustifica i miliardi in investimenti economici e i decenni di ricerca & sviluppo. In verità integrandolo in un motore di ricerca, diventa molto più potente ed utile di quanto possiamo immaginare, ad esempio possono essere estratti elaborati di dati aggregati in tempi brevissimi. Gli si possono fare domande del tipo “Quali sono gli scienziati insigniti del premio Nobel prima dei 30 anni?“, “Quante centrali geotermiche, suddivise per regione, ci sono in Italia?” o “Qual’è la città Inglese con più pizzerie?“, che con un motore di ricerca classico come Google (oramai obsoleto 🤭) bisogna andarsi a estrapolare manualmente i dati … ammesso esista in rete una singola pagina riepilogativa contenente queste informazioni, nell’ultimo esempio dei 3 che ho citato, ChatGPT non trova nulla, però si può benissimo continuare a dialogare per fargli valutare una stima approssimativa.
Quindi, la città inglese con più pizzerie sarebbe Londra, seguita da Birmingham, Leeds, Sheffield e Manchester.
— ChatGPT (stima su media di 1 pizzeria ogni 10k abitanti)
Anche con questa nuova versione 4, così come la precedente, persiste il problema di come vengono formulate le domande nella conversazione, di quali termini sono inseriti e le specifiche posizioni di determinate parole nella frase. Cambiando infatti la disposizione di alcune strategiche parole, pur mantenendo inalterato il significato semantico della frase, porta alcune volte la IA a fornire risultati completamente differenti fra una richiesta e l’altra. Ma penso l’inghippo sia principalmente a livello traduzione, dove anche noi umani incontriamo spesso problemi di questa natura, persino in linguisti, traduttori e interpreti preparatissimi. Quindi niente di cui preoccuparsi e che non possa essere risolto nel breve futuro 😉
Sfortunatamente questo strumento si dimostrerà ancora più divisivo e separativo per il genere umano, dove gli ignoranti rimarranno sempre più ignoranti, i competenti diventeranno sempre più competenti, e la stragrande maggioranza delle persone che si trova nel mezzo dovrà barcamenarsi in questo nuovo marchingegno iper-informativo ed iper-informatizzato; obbligati a imparare ancor più meticolosamente ad elaborare le informazioni, ovvero la più grossa sfida umana di quest’epoca, per evitare di incappare nell’ignoranza elaborativa e scivolare nell’incapacità. I motori di ricerca basati su intelligenza artificiale forniscono risposte in base alle DOMANDE che gli vengono proposte, ma una persona fondamentalmente ignorante non sarà mai in grado di sottoporre le giuste richieste all’AI, perchè la loro stessa composizione linguistico-mentale è già carica di pregiudizio e fanatismo. Anche ammesso le risposte riescano in qualche modo ad essere restituite nella forma corretta, l’incompetenza del recettore potrebbe portarlo a chiudersi ancora di più nell’isolamento ed ottenebramento mentale. Mi spiego meglio. Un terrapiattista convinto non potra mai formulare alla chatbot le giuste domande riguardo il pianeta, anche nel malaugurato caso l’intelligenza artificiale riesca in qualche modo a rispondere la Terra è sferica (precisamente un geoide vabbè), l’utente finirà per sentirsi sempre più accerchiato, manipolato, escluso e si convincerà che il sistema voglia fregarlo. I motori di ricerca “classici“, almeno da questo punto di vista prettamente psicologico, sono stati più facili da recepire, ormai ci si è assuefatti abituati, risultano più freddi e meccanici a differenza invece di una chatbot che simula (egregiamente) l’interazione umana.
La maggioranza dei problemi non deriva dalle risposte che ci diamo ma dalle domande che ci poniamo.
— Giorgio Nardone
Stiamo parlando di una percentuale non indifferente della popolazione oggi ancora convinta, anno 2023 (!!!), che la terra sia piatta, che l’allunaggio fosse un falso e che tramite i vaccini vengano iniettati nanochip 5G per controllare il cervello: quindi facciamo bene attenzione all’impatto che queste nuove tecnologie potrebbero avere nella nostra società! Con l’avvento dei social network, e il conseguente imbarbarimento sociale della popolazione mondiale, queste percentuali sono destinate inesorabilmente ad aumentare!
In chiusura voglio pubblicare 2 screenshot di una conversazione che ho avuto col bot riguardo il DMA per personal computer basati su processori x86 e con sistema operativo MS-DOS. Ho affrontato di proposito questo argomento perchè decisamente vecchio e con poche informazioni recenti a sua disposizione, per scoprire come sarebbe andata a finire in queste condizioni e mi sembra se la sia cavata piuttosto bene 👍
Queste intelligenze artificiali sono ancora come dei bambini, bisogna un po’ seguirle passo-passo, ma con il dovuto supporto e tanta pazienza, presto riusciranno ad annientare il genere umano e conquistare la Terra 😂