Ho avuto l’occasione di sfogliare il controverso libro recentemente divulgato al contrario del generale Vannacci, che in questi ultimi giorni sta scatenando infinite polemiche nella scena mediatica Italiana, limitandomi a leggere (parzialmente) un solo capitolo: quello relativo alle minoranze di genere (forse il più contestato). Premetto di essere completamente a favore del mondo LGBTQIA+, inclusi matrimoni gay e omogenitorialità, ma di rimanere un etero critico/scettico nei confronti della sua spettacolarizzazione ed ostentazione esasperata. La mia posizione nei riguardi del militare risulta quindi totalmente neutrale, condivido alcune parti dello scritto ma ne contesto altrettante altre: diciamo un 50-50. Detto questo, incredibilmente, concordo con politici e giornalisti che promuovono la libertà di opinione invitando a giudicare l’alto ufficiale esclusivamente per il suo operato e non per le idee personali. Il suo curriculum è di tutto rispetto, benchè non sono un esperto per valutarlo, in ogni caso nessun detrattore sembra aver messo in discussione questo aspetto, quindi la professionalità ed onorabilità gli viene universalmente riconosciuta. La reazione pressochè immediata del destituirlo (anzi avvicendarlo) è stato un atto politico dovuto e penso saranno gli organi giurisdizionali militari a dover svolgere le opportune indagini ed irrogare eventuali sanzioni disciplinari.
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